La mania
In quest’articolo viene esposta una descrizione puntuale dei sintomi del disturbo maniacale.
Una tematica di notevole rilevanza, quando si affrontano i disturbi dell’umore, è riferita alla distinzione tra normalità e patologia nel vastissimo campo dell’affettività. Le tonalità emotive si armonizzano su una vasta gamma di sfumature che vanno dalla tristezza più cupa all’irritabilità, fino alla gioia sfrenata e questo fenomeno estremamente ampio, universale è comune al sentire di ciascuno di noi.
Il termine “mania” è usato fin dall’antichità per designare stati di alterazione mentale caratterizzati da eccitazione del tono dell’umore.
La psicopatologia della mania è in gran parte speculare a quella della depressione: alla coartazione affettiva ideativa e motoria dell’una si contrappone l’esaltazione affettiva ideativa e motoria dell’altra.
Sul piano dell’aspetto fisico desta sempre impressione il contrasto nello stesso soggetto tra l’aspetto vecchieggiante, inibito tipico della fase depressiva e l’aspetto gioviale, esuberante della fase maniacale.
Nello stato maniacale l’umore è particolarmente elevato, euforico, con sensazioni di pienezza, di potenza e gioia immotivata. Il senso di autostima è molto elevato. All’inizio può essere presente una perfetta sintonia, quasi magica, con il mondo circostante. Per il soggetto tutto è possibile, tende allo scherzo, al motteggio, le persone vengono avvicinate con grande facilità e confidenza. Il maniaco diventa intrusivo, invade lo spazio altrui, passa facilmente dallo scherzo alla provocazione. Coglie immediatamente manchevolezze degli altri e li motteggia senza controllo.
Il paziente è molto instabile: se contrastato perde la pazienza, diventa ostile e irascibile. Nelle fasi conclamate l’umore irritabile può arrivare all’aggressività franca. I cambiamenti di umore sono molto repentini.
A livello cognitivo l’ideazione è accelerata, i pensieri fluiscono in modo molto veloce e il paziente non sembra essere in grado di dare loro una direzionalità: ciò si manifesta in maniera molto evidente se la persona è impegnata in una conversazione. Hanno grande facilità di parlare in versi, di inventare filastrocche e di fare giochi di parole. Le associazioni che producono sul piano verbale non sono indice di ricchezza ideativa, bensì si rivelano presto superficiali, fatte solo per assonanza o innescate da qualunque interferenza banale nell’ambiente.
I pensieri possono affollare la mente in modo così caotico ed intenso che il soggetto non è in grado di esprimerli in modo coerente e con un adeguato nesso logico.
Le idee sono fugaci e incalzanti e a livello verbale la fuga delle idee si traduce per lo più in logorrea; nei casi di maggiore incoerenza ideativa si arriva all’insalata di parole e ad esclamazioni incomprensibili.
Il soggetto maniacale è estremamente distraibile, incapace di scegliere e di ordinare le impressioni. Si rileva una scarsa capacità di concentrazione e la labilità attentiva limita l’abilità di memoria creando lacune mnestiche.
L’umore troppo elevato e un’autostima senza limiti alimentano idee di grandezza prive di ogni verosimiglianza. In seguito a queste alterazioni cognitive consistenti si vengono a determinare i deliri. Si parla di deliri congrui con l’umore quando sono cangianti e sembrano fabulazioni, millanterie non fondate su convinzioni. Sono comuni i temi religiosi, finanziari, politici. Possono manifestarsi anche deliri a contenuto persecutorio (di danneggiamento, veneficio…) forse indotti anche dall’ostilità dell’ambiente provato dall’intrusività del maniacale.
Se l’umore è disforico si possono rilevare note ipocondriache, prive, però, di un sottofondo angoscioso.
La presenza di deliri incongrui con l’umore rende difficile la diagnosi differenziale con la schizofrenia. Le allucinazioni sia uditive che visive sono molto fugaci, può essere probabile che si tratti di illusioni favorite dalla labilità attentiva. Si osservano anche casi catatonici e in quelli più gravi si rileva un obnubilamento della coscienza. A livello psicomotorio esiste una iperattivazione, il soggetto parla a voce alta, non considera molto il suo interlocutore ed è difficile interromperlo.
I familiari danno più valore a queste stranezze solo quando cominciano a vedere che i pazienti prendono iniziative avventate, che spendono senza misura alcuna, che vendono case, fanno donazioni, emettono assegni a vuoto.
La condotta sessuale è fortemente intaccata: vediamo donne morigerate che diventano oltraggiosamente seduttive e si offrono al primo estraneo; i maschi, d’altra parte, si danno ad un sesso sfrenato.
Lo stato maniacale con lo scarso senso critico che li accompagna e l’onnipotenza che avvertono li fa imbattere facilmente in problemi di ordine pubblico e in infrazioni giudiziarie.
L’attività quotidiana è disordinata e frenetica, passano da una cosa all’altra, non portano a termine un’attività e quando raggiungono livelli di gravità più profonda l’irrequietezza è tale che sono colti da impulsi volitivi incoerenti, privi di significato, che possono sfociare in delle crisi pantoclastiche.
A livello somatico esperiscono un incremento importante di energia, che corrisponde ad un reale aumento della forza. Sono insensibili al caldo, al freddo e anche agli stimoli dolorosi. Ci può essere accompagnato dall’abuso di alcool e di sostanze. Il peso tende a diminuire per l’eccesso di attività e dormono sempre meno.
Nelle donne il trucco è molto accentuato, l’abbigliamento ha colori vivaci, l’aspetto è stravagante, ma disordinato.
Con l’aggravarsi del quadro clinico si arriva a trascurare la propria persona fino a denudarsi per strada!
Ogni episodio maniacale ha profonde ripercussioni anche sull’ambiente sociale del paziente e sulla vita dei familiari che viene sconvolta non meno di quella del maniacale. Sono cicatrici difficili da rimarginare e queste retroazioni negative devono essere tenute in debita considerazione in psicoterapia.
Giacoma Cultrera
L’immagine di copertina è stata tratta da unsplash.