Identità del Sè e sua differenziazione
Le emozioni e l’affettività esercitano un ruolo cruciale nel dare un ordine tacito alla regolarità dell’esperienza. Tutte le sensazioni di base sono processi che tendono ad essere globali e diffusi, non facilmente decodificabili e controllabili. Nel corso dello sviluppo si verifica un’integrazione continua tra schemi di sensazioni di base ed emozioni che si vanno differenziando.
Un sistema autonomo e autopoietico ha una caratteristica fondamentale rappresentata dal progressivo sviluppo di un processo di differenziazione tra sé e non sé fino alla strutturazione dell’identità personale. In questo processo il confronto con gli altri è di fondamentale importanza, perché serve a che si formi una sorta di cornice entro cui vengono organizzate le sensazioni di base e gli schemi viscero-motori che si vanno differenziando; dall’altra parte è come se questa percezione di sé possa essere riconosciuta solo grazie a questo limite esterno fornito dagli altri.
Questa reciprocità e interdipendenza mette in evidenza quella che sicuramente corrisponde a una demarcazione ontologica, che crea una dualità che è tipica della nostra esperienza sensoriale: la distinzione tra percezione di sé e percezione del mondo.
Fin dalle primissime fasi dello sviluppo il sistema integra questi due flussi sensoriali distinti tra loro ma sempre presenti contemporaneamente: la percezione di sé e la percezione del mondo. Lo sviluppo della conoscenza di sé ricalca il processo parallelo grazie al quale il soggetto giunge a comprendere la realtà esterna.
La nostra specie ontologicamente procede molto lentamente, poiché l’identità emerge in seguito ad una prolungata dipendenza da relazioni emotivo-affettive con altri e questo avviene di pari passo con l’aumento della complessità della mente umana.
Bowlby con le sue teorie sull’attaccamento ci fornisce una sorta di trama virtuale entro cui si organizzano i dati che risultano necessari per lo sviluppo. Infatti, i processi di attaccamento nei vari stadi evolutivi della mente e la capacità organizzazionale sono strettamente intrecciati tra loro.
Se un bambino esperisce un rapporto relazionale con le figure di attaccamento che ha connotazione di incoraggiamento, sostegno, cooperazione tenderà a sviluppare una fiducia nel proprio valore personale e nel rapporto interpersonale e ciò pone le basi di un modello funzionale per costruire relazioni future. Esplorare l’ambiente con fiducia facilita le interazioni e, di conseguenza, lo sviluppo di un maggiore bagaglio di competenze. La personalità sviluppa quella giusta flessibilità necessaria per un sistema funzionante in circostanze avverse.
In base a quello che abbiamo detto se è vero che i bambini acquisiscono sin dalle prime fasi conoscenza di sé, dal momento che lo sviluppo cognitivo procede molto lentamente, dall’altra parte, però, queste percezioni tacite che si accumulano nel corso della vita diventano consapevolezza di sé e senso di identità personale solo a partire dall’adolescenza.
La strutturazione dell’identità personale avviene attraverso un processo autoreferenziale che Guidano indica come “messa a fuoco per contrasto” che porta alla formazione dell’identità stessa.
In ogni fase della vita il senso del sé emerge da un equilibrio dinamico tra due tendenze antagoniste, una tesa verso l’esterno, l’altra verso l’interno.
I modelli di attaccamento evolvono dalla labilità tipica della prima infanzia alla stabilità dell’adolescenza e della giovinezza. L’interazione tra i processi di identificazione e quelli di formazione dell’identità diventa sempre più articolata e complessa, permettendo ai soggetti di sviluppare una visione di sé e del mondo sempre più integrata e complessa.
Le esperienze di perdite o lutti determinano una interruzione del senso del sé e il processo del cordoglio raggiunge il termine solo quando il soggetto è diventato capace di riorganizzare il proprio senso del sé. Le emozioni più intense e disgreganti che si possono esperire in un ciclo di vita sono quelle che si producono durante la formazione, il mantenimento e la rottura di relazioni. Gli eventi critici sono direttamente o indirettamente in relazione con la perdita di legami significativi o con le loro modificazioni irreversibili.
Giacoma Cultrera
Immagine del testo tratta da unsplash.